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LA PROVINCIA DI LECCE
stemma della provincia di LecceLecce, è centro spirituale, culturale ed economico del Salento. La città è situata a 11 chilometri dalla costa adriatica ed a 23 da quella ionica.

Si vuole che, fondata da Malennio, figlio di Dasumno e primo re dei Salentini, 1211 anni prima di Cristo, la Città venisse, dopo la distruzione di Troia, occupata da Lictio Idomeneo che, oltre a darle il nome, ne avrebbe introdotta la cultura greca. Ma questa è leggenda e con le leggende non si fa storia.

Le origini di Lecce restano, quindi, tuttora avviluppate da un fitto velo di mistero a diradare il quale ben poco soccorrono gli antichi geografi, nei cui testi non si trovano che vaghi accenni sulla esistenza e sulla consistenza di questo capoluogo.

Una parentesi storicamente ancora più oscura è poi quella compresa fra il IV e l'XI secolo; periodo di lotte, di saccheggi, di conquiste peculiari del più tenebroso medioevo.
Uno dei periodi più floridi, per la città, fu invece quello da essa trascorso nel tardo Medio Evo, sotto la Contea degli Enghien, durante cui Lecce si risollevò a nuova vita dal decadimento in cui era piombata col tramonto dell'Impero di Occidente e col sopraggiungere dei tempi, ancora più oscuri, dell'immediato medioevo. La città venne così ad arricchirsi di importantissime istituzioni, tra cui quel CONCISTORIUM PRINCIPIS che ebbe giurisdizione su tutta la regione pugliese e parte di quella lucana. A quei tempi rimonta anche l'istituzione del mercato bisettimanale che, ancora oggi, si svolge fiorentissimo, richiamando gran numero di commercianti della intera regione e da quelle più lontane di Italia, soliti convenire a Lecce per le contrattazioni interessanti i prodotti della provincia, il cui volume raggiunge oggi miliardi di lire.

Per le sue tradizioni intellettuali meritò l'appellativo di ATENE DELLE PUGLIE. Nonostante l'evoluzione dei tempi alla quale Lecce non è rimasta estranea, la città conserva ancora il suo aspetto di antica cittadina, che le conferisce un'espressione d'arte.

Lo stile predominante è, com'è noto, il barocco che qui assume forme sì leggiadre e di tale peculiarità da non trovare riscontro in nessun'altra manifestazione del genere, di altre località. Da questa sua caratteristica le è derivata la denominazione di FIRENZE DEL BAROCCO, come ebbe a definirla il Gregorovius.

Il Capoluogo del Salento vanta un patrimonio monumentale che a buon diritto forma oggetto della più appassionata ammirazione da parte di chiunque vi capiti e che poche città possono offrire. Patrimonio per la massima parte costituito da edifici sorti tra la fine del '500, quando lo stile rinascimentale stava per sfociare nel barocco, ed i principi del '700, quando il barocco accennava a forme di maggiore compostezza. È durante tale periodo che Lecce si arricchisce, per il mecenatismo della Chiesa, dei suoi più fastosi edifici ecclesiastici, nella cui costruzione maestri ed artigiani, gli uni nell'ideare, gli altri nell'eseguire, hanno gareggiato per genialità e forza creativa, dando ad ogni nuova costruzione un'impronta inconfondibile di originalità, anche se talvolta esuberante. Sorsero così i complessi di Piazza del Duomo col Palazzo del Seminario, l'Episcopio, la Cattedrale e la Torre Campanaria, la Basilica del Rosario, le Chiese di S. Chiara, S. Matteo, le Grazie e la Basilica di S. Croce, che costituisce il più importante monumento dell'epoca.

Non si creda, però, quando si sono visti gli anzidetti monumenti, che si sia esaurito ogni interesse artistico nei riguardi di Lecce. È questa una città che ad ogni piè sospinto offre al visitatore la sorpresa di un portale, di un loggiato, di un archetto, di una bifora di deliziosa fattura e quasi sempre arieggiante lo stesso stile che si ripete e si rinnova come un '«leit motiv» musicale, nella sinfonia di forme e di espressioni che gli artisti di altri tempi seppero comporre. È una specie di ricamo che si adagia su tutta la città con la leggerezza di un merletto.




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